PRODUZIONE

Siamo produttori di cortometraggi, sia di finzione che documentari, con cui abbiamo ottenuto ottimi riconoscimenti nella distribuzione festivaliera.

Attualmente, in cantiere abbiamo due cortometraggi che si trovano in fase di post-produzione e di pre-produzione.

Siamo disponibili ad accogliere progetti di cineasti under 30 e a sostenerli in tutte le fasi di produzione.

Cortometraggi

Tre Visi

Regia: Stefano Pesce

Sceneggiatura: Stefano Pesce

Interpreti principali: Gina Alice Stiebitz, Fiorenza Brogi, Pierpaolo Spollon, Sandra Toffolatti e Alessandro Brer

Sinossi: Ella, giovane tedesca, arriva a Treviso per visitare la nonna malata, Gemma, ma scopre che l’anziana è misteriosamente scomparsa dall’ospedale.
Guidata dalle tracce lasciate in città e in campagna, Ella incontra un geometra locale che la introduce al segreto della nonna: Gemma non soffre di allucinazioni ma pratica la rabdomanzia, percependo e interpretando le acque di Treviso.
Mentre Gemma rischia la vita seguendo il richiamo delle acque, Ella scopre di avere ereditato le sue stesse capacità divinatorie.
Il trasferimento del bastone simbolico, primario strumento della rabdomanzia, sancisce il passaggio generazionale: Ella accetta l’identità femminile radicata nel territorio e nel tempo.

Trascrizione

(00:00) Nonna! Ti sei nevoda di Azzemar? Si. Non l’hai mai vista da queste porte? La conosci? Coronallo! Mamma, devi smetterla con queste pratiche Sono pericolose alla tua età Sono 30 anni che mia madre non c’è più Lo senti anche tu quel sapore in bocca Quando sei vicina all’acqua del fiume Polonello! Edesio! Edesio come mi chiamato il nome? Era fratello di mio nome.

(00:54) Edesio è stato il suo grande amore giovanile. Ma tu ci credi vero? Ci credi che io so trovare l’acqua? Io devo andare.

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El Fosso Che Cria

Regia: Giulio Grespan e Alessandro Stafanato

Sceneggiatura e adattamento: a cura della regia e del team di montaggio

Interpreti principali: Danilo Crosera, Faustino Lorenzetto e Glauco Stefanato

Sinossi: El fosso che cria è un cortometraggio documentario che racconta la vita e la poesia del fiume Sile, esplorandone il paesaggio e le tradizioni attraverso le voci di chi lo abita: poeti, maestri d’ascia, barcaioli e figure legate alla quotidianità fluviale. Il film costruisce un ritratto intimista del rapporto tra uomini e acqua, trasformando memorie locali e piccole storie in una piccola mappa di suoni e immagini che restituiscono la «poesia del Sile». Proiettato in rassegne e festival regionali, il corto è stato prodotto da Offi-Cine Veneto nel 2016.

Trascrizione

(00:00) (Suono dell’acqua di un fiume che scorre, accompagnata dal canto di uccelli)

Testi: Stefano Pesce e Offi-Cine Veneto presentano

(00:08) (Musica di pianoforte, leggera e rapida, si sovrappone all’audio ambientale)

Titolo: el fosso che cria

In didascalia: (il fiume che piange)

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Aida

Regia: Mattia Temponi

Sceneggiatura: Mattia Temponi

Interpreti principali: Fiorenza Brogi, Linda Collini, Jgor Barbazza (anche indicato come Igor Barbazza), Leandro Pagano, Giorgio Damasco

Sinossi: Siamo nel Nord Italia, il 2 giugno 1946: un giorno qualunque che segna la storia. Aida, una donna di oltre ottant’anni, claudicante e incerta nei movimenti, per la prima volta nella sua vita si reca al seggio elettorale. Figlia di un padre che le aveva vietato di imparare a leggere, ma cresciuta grazie al segreto gesto d’amore della madre, che le donò un abbecedario con la promessa di studiare anche per lei, Aida affronta quel momento: non solo una croce sulla scheda, ma un atto di coscienza e emancipazione. Solo attraverso la parola e la cultura trova il proprio pensiero autonomo — e insieme a lei, molte altre donne condividono un cammino comune, silenzioso e potente. Prodotto da Cinefonie, OFFI-CINE Veneto e Ouvert (2018), è un racconto intimo che restituisce un affresco collettivo dell’Italia nella delicata fase di passaggio alla Repubblica

Guarda il corto su streen.org

Sulle Ruote

Regia: Gioia Mattiazzi e Francesco Chissalè

Sceneggiatura: Gioia Mattiazzi e Francesco Chissalè

Interpreti principali: Davide Giozet, Nicolas Battistella, Massimo Girardello, Nicolò Toscano

Sinossi: Sulle ruote è un cortometraggio che racconta con delicatezza la quotidianità di chi affronta il mondo da una prospettiva diversa, costretto a convivere con un limite fisico ma determinato a non lasciarsi definire da esso. Il film segue la storia di un giovane che, attraverso lo sport e la solidarietà degli amici, scopre nuove forme di libertà e autonomia. Il titolo diventa metafora di resilienza e movimento: le ruote non sono un vincolo, ma uno strumento per avanzare, trasformando la fragilità in energia vitale e testimonianza di coraggio.

Trascrizione

(00:00) verde verde verde e quindi così poi non vi dico l’ultimo giorno ragazzi pensate che c’era questo ragazzo che ha detto che se rivede l’arbitro lo investe con la macchina si si si si non c’è vero caso ah di dio ragazzi è ridere guarda guardaere guarda questo martedì è venuto e martedì è scorso si Diagonalen 70, rekupero, nei, nei, Preconto! Recupero! Dai, dai! Va til 5, va til 5, va til 5! uccidelo

(01:54) ammazzalo ammazzalo oh zio com’è andata la vostra dimostrazione vaffanculo Mac al 1 e 4 abbiamo finito di caricare le macchine. Ballanzare, ballanzare. Cosa facciamo? Mollo? Mollo? Mollo? Cocce, è probabile che abbiamo un atleta in più? Non lo so, non lo so. Non lo so, non lo so. Non lo so, non lo so. Non lo so, non lo so.

(02:28) Non lo so, non lo so. Non lo so, non lo so. Non lo so, non lo so. Non lo so, non lo so. Non lo so, non lo so. Non lo so, non lo so. Non lo so, non lo so. Non lo so, non lo so. Non lo so, non lo so. Non lo so, non lo so. No, no, zero proprio. Io blocca… Da lunedì pomeriggio sono qui in ferie. Perché tanto ti deve passare, si dice da poi…

(03:02) Sono quasi anche a lunedì dopo. E allora, caso… Fai compagnia, cazzo? Fammi compagnia, no? Fai compagnia, no? Eh, dai no. Ma se sei più messo di mano. Ma se quello è il regime alimentare, quello… Alla forte cosa mi amare a mangiare. Eh, infatti, no, no. No, dimmi cosa. Non lo so, ogni cosa. Se è una roba fattibile.

(03:18) E pendole, fino a sazietà. No. L’importante non è vincere, è partecipare. Nel rugby non esiste, ma l’unica cosa che conta è fare lo sport. Vuoi un coso, un… Un coso approfittato, un coso… Un coso appassiato, un coso rigido. Un coso rigido. Un coso reggitonio. Metti pressione, metti pressione, metti pressione.

(03:41) Occio, occio, occio, piano, piano, piano, piano, piano, piano, piano. Lo prendi tutto? Lo prendi tutto. Tutto, tutto. Piano piano piano Dio, fanno vergognare, porca troia! Grazie a tutti. sempre a quella ciao però in realtà da adesso

(04:53) un po’ di perfetta il prossimo weekend siamo in Austria abbiamo un torneo con 5 squadre mi presento Carletto mio fratello loro giocano a rugby in carrozzino sai e lui invece fa il lancio del peso vedi un po’ atletica però una mezza pippetta scherzo scherzo scherzo è una becca purtroppo si Purtroppo sì, causo un incidente in auto rientrando dall’allenamento di calcio, io fino a 28 anni ho sempre giocato solo a calcio.

(05:45) è cambiata completamente la mia vita, la mia vita che mi ha costretto a muovermi in una sedia a rotelle e reinventare tutto, nel senso che io sono sincero, fintanto che non mi era successo l’incidente non conoscevo assolutamente nulla nel mondo della disabilità e quindi non sapevo neanche quali fossero gli sport che potevo praticare da disabile comunque nonostante quello che è successo, la vita va avanti e ci sono assolutamente soddisfazioni da prendere noi che siamo con la nostra giovane nazionale in quattro anni abbiamo già partecipato due europei

(06:11) cosa impensabile per un ragazzo che si trova in carrozzina pensare che può far parte di uno sport che poi anche noi siamo arrivati fino all’europeo però c’è anche la paralimpia di davanti quindi che pone degli obiettivi assolutamente molto importanti e molto grandi, quindi questo dà ulteriori stimoli.

(06:28) Mi chiamo Nicolò, l’incidente l’ho fatto quando avevo 19 anni, quando ero ancora più ragazzino di quello che sono adesso. Io vengo dal basket, il mio primo sport è stato il basket in carrozzina, però il basket in carrozzina per la mia disabilità non mi permetteva di emergere come in realtà me lo permette il rugby, ho visto persone arrivare ai primi raduni non essere in grado di spingere la propria carrozzina, arrivare accompagnati dai genitori, non essere in grado di metterci un paio di pantaloni,

(07:16) che è una cosa che sembra tanto banale ma che poi in realtà per alcune persone non lo è. Insomma essere parte di questo sport, essere uno dei fondatori di questo sport, beh per me questo è un motivo di orgoglio ed è per me la più grande vittoria personale. Sto! Penso di non riuscire più a dare quello che vorrei dare. E quindi…

(08:07) A livello fisico? Sì, a livello fisico e… Sì, soprattutto a livello fisico. Ci stai più dietro i ragazzini? Eh, porca cazzazzola, non mi vedi i ragazzini che corrono? E te che corri di meno, è un po’ più faticoso. Poi che non riesco veramente a poter fare la differenza ecco che poi questo è quello che ogni singolo giocatore dovrebbe fare e quindi penso che è giunta l’ora di ritirarmi e niente è giusto che è il futuro dell’Italia spero che i giovani abbiano fame di fare bene e te invece? Hai deciso di continuare? Per me il rugby continua

(08:58) se fosse per me giocare fino a 100 anni, piacere mi piace, mi piace allenarmi, mi piace giocare però è arrivato un punto dove ti faccio fare una nuova esperienza con il rugby in carrozzina vai cazzo ci facciamo un tempo ad allenarcieh cazzo rola peccato che siamo poi portiamo un pallone al rugby vero? un pallone al rugby vero sei casinpo vabbè questo grazie grazie lo conosci il libro? Alice nel paese delle meraviglie? Ti è piaciuto o no? Aspetta, aspetta, come ti chiami tu? Alice Alice? Allora noi abbiamo un cognome abbastanza…

(09:33) Alice Querci della nuova re e invece l’hanno modificato in Alice Querci delle meraviglie Per i meravigli, eh sì È vero? meraviglie delle meraviglie, si è vero meraviglia ah che cazzo è vero dai eh è proprio il classico disabile tipico esempio tipico esempio disabile

(10:04) disabilità… taglia, taglia… vai bravi, spigi! bravo zio, vai blocco! bravo zio! eccolo eccolo! bravo zio! non passarla mai, non passarla mai… Nooooo! Per evitare la meta, in senso vai là, se gli dai una botta… Devi dare un anticipo. Se basta che entra con un ciclo all’alto della ruota… Con due ruote? Con due ruote. C’è anche quelle piccolette…

(10:39) Ehi Carlo, spazio di là non di qua. Guarda lo spazio. Se stiamo dritto dice che è da lui ma se si muove se la maria studente del gruppo e chi è che decide non penso che sia un colpo tale che ti farò talo siamo pronti ecco ho ordinato tutto a ognuno il suo spazio ignoranti ignoranti sempre presenti ignoranti sempre presenti è il lato giusto è il lato giusto non vedere a polio.

(11:41) Ecco. Robby Williams. Ma che Robby Williams? Maru Fai. Avicii. Amicii tanto. Amicii tanto. Amici tanto! Cosa ho da scartare? Amici tanto! Sì! Io devo parlare con il mio compagno di squadra. Dobbiamo decidere come marcarti. Io giocarei con un 4-4-2. Io voglio stare dietro le punte. Io difensore, sembra.

(12:16) Lo sapevo. Hai capito che devo pagare i diritti a Fedez? è grazie a te Nettokale Staple! Dai! Impariamo a girare, non andare sempre dritti, giocare. Anche l’ultima. Gioca tante volte in difesa. Paolo prova ad andar via.

(13:51) Il parallelo più azzeccato tra il loro sport e il nostro sport è la capacità di rialzarsi dopo un trauma,ito. Ci capita a noi con un’infortunia oppure con una sconfitta o con un placcaggio subito, invece a loro capita nella vita. Un trauma nettamente superiore al nostro e la capacità di rialzarsi e di combattere penso che rispecchia la loro forza.

(14:37) E questo è quello che forse ci porta a condividere e a ammirare quello che loro fanno. Sono ragazzi, sono uomini, diciamo, belli da vedere e da seguire tada tutto sporco è il coso della il mandalino si è scacciato e si è rotto perfetto è il progetto scuola hai potuto filmare? sì, scelto ah scelto scelto scelto i carnevoli mangiano i carnevori sono leone, squalo, strato.

(15:43) Questo è il campo da calcio del mio paese, è stato l’inizio di tutta la mia attività sportiva perché mi ha formato sotto il punto caratteriale della condivisione, del stare in gruppo, dell’allenarsi prima di una partita, stare in compagnia. Ovviamente qui lo facevo proprio per divertirmi, per stare con i miei compagni, però col passare degli anni poi anche cambiando sport, ovviamente essendo passato in carrozzina e non avendo più potuto praticare il calcio, mi sono comunque portato dentro i valori che ho imparato

(16:18) in questo campo e che ancora tutt’oggi vengo a vengo a condividere con i miei ex compagni di squadra che tutt’oggi al venerdì sera giocano qui il loro campionato e che io quando posso immacalmente vengo a vederli e a fare il tipo per loro ogni volta che vengo qua oltre che a vederli mi rivedo un po’ quando ero giovane, ero piccolo insomma, non che adesso sia vecchio ma…

(16:47) Subito dopo l’incidente, quando sognavo, non sono mai riuscito a sognarmi in carrozzina, mi sono sempre sognato in piedi, ti dico non so perché, però non sono mai riuscito a sognarmi in carrozzina. però non sono mai riuscito a sognarmi in carrozzina. Adesso, dopo sei anni dall’incidente, circa tante sensazioni le ho dimenticate.

(17:30) Non mi ricordo più com’è camminare su… mettere i piedi sulla sabbia, piuttosto che camminare su un prato. Ti ripeto, non sono sensazioni che mi mancano, perché in realtà dopo superi tutto questo, ti abitui a fare altre cose, sono le ruote che toccano il prato, la sabbia. Però non riesco, non mi ricordo più, sinceramente non so neanche se sarei capace di tornare a camminare se mi dicessero domani cammina non so più come si fa, mi sono dimenticato però ho imparato a spingere la carrozzina o camminando o spingendo

(18:14) si va sempre avanti Aplaudiam! Aplaudiam! Aplaudiam! Aplaudiam! Aplaudiam! Aplaudiam! Aplaudiam! Aplaudiam! Aplaudiam! Aplaudiam! Aplaudiam! Aplaudiam! Aplaudiam! Aplaudiam! Lui, ai mandri, mandri! Oh, he’s in. Hey! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh!

(19:17) Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Oh! Kajal Jokowiakso, Jokowiakso, Jokowiakso, Jokowiakso, Jokowiakso, Jokowiakso, Jokowiakso, Jokowiakso, Jokowiakso, Jokowiakso, Jokowiakso, Jokowiakso, Jokowiakso,Jokowiakso, Jokowiakso, Jokowiakso, Jokowiakso, Jokowiakso, Jokowiakso, Jokowiakso, Jokowiakso, Jokowiakso, Jokowiakso, Jokowiakso, Jok 6, 5, 4, 3, 2, 1 Yes! FANS ROAR FANS ROAR FANS ROAR FANS ROAR FANS ROAR FANS ROAR

(20:28) FANS ROAR FANS ROAR FANS ROAR FANS ROAR FANS ROAR FANS ROAR FANS ROAR FANS ROAR Giorgi, Giorgi, Giorgi! Ciao, allora volevamo ringraziare tutti quanti, ringraziamo il rugby pavolo, ringraziamo il nostro capitano, che si è messo a disposizione per queste riprese, un grande capitano, un solo capitano, l’unico capitano, Davide Giuseppe. Con il numero 4. Che rufino.

(21:13) Questo è solo perché così ci passi la palla. Esatto, passaci la palla. The tears that feel fine From the screaming fire And the coldest heart And the screaming fire She’s pretty like me She’s pretty like me She’s pretty like me She’s pretty like me I know that Outro Music

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Una Storia di Vetro

Regia: Nicola Moretto e Alberto Pivato

Sceneggiatura e adattamento: a cura della regia e del team di montaggio

Interpreti principali: Cristina Varisco, Italo Varisco, Marco Varisco (protagonisti reali e rappresentanti della storica famiglia di maestri vetrai, custodi di una tradizione plurisecolare)

Sinossi: “Una Storia di Vetro” è un cortometraggio documentario dedicato all’arte della lavorazione del vetro e alla famiglia Varisco, che mantiene da oltre 500 anni una tradizione di eccellenza artigianale. Il film, presentato all’Edera Film Festival di Treviso, racconta l’identità di una comunità legata a un materiale e a una storia antica, trasformando memoria e mestiere in un racconto visivo e sensoriale.

Trascrizione

(00:08) e dopo naturalmente mio papà all’età che avevo io avevo 13 anni si è trasferito a Treviso io sono diventato grande tra virgolette adulto sempre sulla Bottega di mio papà e io ho cominciato la mia storia Trevigiana sempre però portando l’arte dell’incisione adesso ho mio figlio Marco che mi ha superato lo dico con orgoglio e e avanti e avanti

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UNA BAMBINA IN GUERRA

OFFI-CINE U-30

Regia: Francesca Bortoluzzi. Tratto da un’idea di Cristina Magoga.

Interpreti principali: Cecilia Magoga

Sinossi: Cecilia Magoga racconta i primi 12 anni della sua vita, visti dal suo novantesimo compleanno e catturati da una ripresa di una giovane regista che ne coglie l’essenza dello sguardo.

Trascrizione

00:00: (Musica)

00:05: è Domenica 30 aprile 1933. Zia, el ’33, che anno xe el ’33?

00:12: (Musica)

00:37: ‘A me nascita.

00:38: ‘A to nascita.

00:39: Il 5/9/33

00:44: (Titolo: “UNA BAMBINA IN GUERRA”. Sottotitolo: “Cecilia Magoga – Ricordi di famiglia di un periodo bellico da condividere con le nuove generazioni.”)

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La Vita delle Altre

Regia: Stefano Pesce

Sceneggiatura: Anna Cappelletto, Sara Moro, Maddalena Miani

Interpreti principali: Chiara Bello, Giovanni Marton, Jacopo Florian, Chiara Gasparetto, Sofia Torres, Ottavia Vaccari, Sebastien Mouzemou, Giulia Bet, Natasha Bernardo

Sinossi: La vita delle altre è un cortometraggio realizzato dagli studenti del quarto anno del Liceo delle Scienze Umane, indirizzo Teatro e Cinema, dell’Istituto Canossiano Madonna del Grappa di Treviso. Diretto da Stefano Pesce, il progetto ha coinvolto gli studenti in tutte le fasi della produzione cinematografica, dalla scrittura alla recitazione, dalla gestione della troupe tecnica al montaggio finale. Il cortometraggio è stato concepito come parte del percorso educativo “Comunicare per unire”, mirato a sensibilizzare i giovani sui temi del contrasto al bullismo e dell’educazione alla legalità. Le riprese si sono svolte all’interno della scuola e in contesti urbani, offrendo agli studenti un’esperienza diretta nel mondo del cinema professionale.

Attila e Melissa

Regia: Stefano Pesce

Sceneggiatura: Beatrice Palmitessa, Milagros Bastiasin Lovatti

Interpreti principali: Melissa Durante, Francesco Tosatto, Giorgio Cappelletto, Laura Avoledo

Sinossi: Attila e Melissa è un cortometraggio realizzato dagli studenti del quarto anno del Liceo delle Scienze Umane, indirizzo Teatro e Cinema, dell’Istituto Canossiano Madonna del Grappa di Treviso. Diretto da Stefano Pesce, il progetto ha coinvolto gli studenti in tutte le fasi della produzione cinematografica, dalla scrittura alla recitazione, dalla gestione della troupe tecnica al montaggio finale. Il cortometraggio è stato concepito come parte del percorso educativo “Comunicare per unire”, mirato a sensibilizzare i giovani sui temi del contrasto al bullismo e dell’educazione alla legalità. Le riprese si sono svolte all’interno della scuola e in contesti urbani, offrendo agli studenti un’esperienza diretta nel mondo del cinema professionale.

Progetti in divenire

Siamo sempre in movimento, quando si conclude un progetto, un altro è già stato aperto ed è pronto a prenderne il posto nella fase di produzione. Scopri cosa bolle nella pentola di Offi-cine Veneto!

lupo longobardo

In post-produzione COMING SOON!

Regia e Sceneggiatura: Stefano Pesce

Interpreti principali: Stefano Pesce, Alessandro Bressanello, Tommaso Grimaz, Riccardo Canzini, Giulia Ferretti, Mauro Pierro, Diego Bonello

Sinossi: Questo cortometraggio, tratto dal libro Il cammino di Ariperto di Andrea Delia e Nicoletta Riato, racconta la vicenda di Ariperto, un guerriero longobardo designato come scorta dei principi longobardi Rodoaldo e Grimoaldo, che vengono accompagnati dal Nord Italia fino a Benevento per prendere il trono che gli spetta di diritto ed evitare una guerra fratricida.

Trascrizione

0:02

i due ragazzi che viaggiano con me sono

0:05

i figli superstiti di gisulfo

0:08

rodoaldo e grimoaldo sono in pericolo

0:19

[Musica]

0:33

Che

0:34

cos’è questa è la sua croce che insegna

0:39

il

0:41

[Musica]

0:49

perdono inginocchiati a

0:52

riperto e Ripeti con

0:56

me dominus meus

1:00

perd eadic Omnia que planta di me

1:23

[Musica]

1:28

adversarius h

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lui sa come fare

In pre-produzione OFFI-CINE U-30

Tratto da un’idea di Cristina Magoga. Sceneggiatura di Sara Properzi, revisionata da Elia Modolo e Federico Gionco

Interpreti principali: Jgor Barbazza, Linda Collini

Sinossi: Parigi. III millennio. La camera da letto di un bel appartamento poco distante dal centro è reduce da una notte di passione. Sul  materasso, avvinti alle lenzuola, sono  sdraiati un uomo e una donna. Sembra una scena tenera: due coniugi di lunga data che  ancora si desiderano l’un l’altro. Ma le apparenze ingannano, e questa non è la verità.

Podcast

la fiducia – il vodcast di Cristiano Pusca

Un viaggio alla scoperta di quello che l’autore definisce “il valore dei valori”: la fiducia. Attraverso episodi brevi – pillole incisive – e puntate più ampie di approfondimento, il vodcast esplora come questo elemento invisibile ma essenziale plasmi le relazioni personali, familiari, professionali e sociali. Ispirato al libro La fiducia. Conditio sine qua non, il progetto racconta come la presenza o l’assenza di fiducia influisca sulle sette aree vitali di ciascuno di noi, offrendo spunti di riflessione e strumenti concreti per comprendere meglio noi stessi, gli altri e la società.

Trascrizione

00:00 (Musica “Lonely Road” di Jelly Roll)

00:03 (Titolo: LA FIDUCIA)

00:05 (Sottotitolo: IL VODCAST DI CRISTIANO PUSCA)

00:08 (Nome e numero episodio: CLIMA ORGANIZZATIVO – EPISODIO 2)

00:11 Nell’ambito professionale l’ambiente lavorativo di che tipo di clima ha bisogno?

00:19 Allora guarda possiamo prendere spunto dalla natura. Allora, se tu prendi una stella alpina e la porti a Jesolo, difficilmente crescerà, come se tu prendi un giglio e lo porti in montagna difficilmente crescerà. Quindi qual è il concetto? Che tu puoi avere un talento e quindi un seme, ma se non hai un terreno adatto, quindi fertile, non riuscirai a farlo germogliare. In ambito business, l’ambiente è dato sia dall’azienda, ma soprattutto dalle persone che quell’azienda la vivono. Quindi il fattore umano è l’elemento fondamentale per far sì che le persone possano esprimere i propri talenti e le proprie attitudini.

01:08 (Musica “Lonely Road” di Jelly Roll. Testo a schermo: Tratto dal saggio LA FIDUCA di Cristiano Pusca)

01:13 (Testo a schermo: VOCE FUORI CAMPO Cristina Magoga)

01:18 (Testo a schermo: REGIA Francesca Bortoluzzi)

01:22 (Testo a schermo: EDITING AUDIO E VIDEO Andrea Simeoni)

01:27 (Testo a schermo: Music video by mgk, Jelly Roll performing Lonely Road. © 2024 EST 19XX, LLC, under exclusive license to Interscope Records)

01:32 (Testo a schermo: be-do.it)

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Cinema d’impresa

Sei interessato a portare la tua attività all’interno di un film? C’è una soluzione che fa al caso tuo: oltre ai podcast, con il cinema d’impresa anche la tua attività può diventare protagonista di una storia unica attraverso il mezzo audiovisivo. Dai un’occhiata ai nostri progetti qui di seguito